La mia vita
La mia vita

Teresa di Calcutta (santa)

La mia vita

'Io non sono che una piccola matita nelle mani di Dio'. Tale si riteneva Madre Teresa di Calcutta, l'umile religiosa che con la sua vita di intensa preghiera e instancabile attività ha soccorso i 'poveri più poveri' portando loro l'amore di Dio: in loro Madre Teresa scorgeva lo stesso Gesù Cristo sofferente, povero, abbandonato. In questa speciale autobiografia Madre Teresa svela la vita interiore...
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Acquista su: Prezzo: € 15,00
Editore: Bompiani
Collana: Tascabili varia
Curatore: José Luis González-Balado
Traduttore: Maurizio Donati
Copertina: Brossura
Pagine: 320
Dimensione: 131.0 x 198.0
Data di pubblicazione: 15/10/2003
ISBN: 9788845292644
Acquista su:
Editore: Bompiani
Collana: Tascabili varia
Curatore: José Luis González-Balado
Traduttore: Maurizio Donati
Pagine (ed. cartacea): 320
Data di pubblicazione: 15/10/2003
ISBN: 9788858747926

L'autore

Madre Teresa di Calcutta, al secolo Agnes Conxha Boyaxhiu, di origine albanese, è nata il 27 agosto 1910 a Skoplje ed è morta il 5 settembre 1997 a Calcutta. A diciott’anni, l’incontro con un missionario gesuita, che le chiarì la sua vocazione religiosa e nello stesso tempo la infiammò d’amore per le popolazioni diseredate dell’India, fu determinante. Nel 1928, Agnes entrò nella congregazione delle Suore Missionarie di Loreto. Dopo una breve sosta nella Casa madre dell’Ordine, in Irlanda, fu mandata in India, a Darjeeling, per il noviziato; e qui divenne suor Teresa. Fino al 1948 fu insegnante di storia e geografia presso la St. Mary’s School di Calcutta, che lasciò definitivamente, con il consenso di Pio XII, l’8 agosto di quell’anno per intraprendere la sua missione per le vie di Calcutta. Nel 1950 fondò la congregazione femminile delle Missionarie della Carità, alla quale si aggiunse nel 1963 il ramo maschile dei Fratelli. Le sono stati attribuiti innumerevoli riconoscimenti e onori; il più importante fu, nel 1979, il Premio Nobel per la pace, che Madre Teresa avrebbe voluto rifiutare, e che invece accettò “in nome dei poveri, degli affamati, dei malati, degli abbandonati”.

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