Bere bene? Sulla carta è facile!

Il Bel Paese è noto a tutti come la patria del “mangiar bene”, grazie a una cucina tra le più ricche e apprezzate del mondo, e a una cultura enogastronomica talmente variegata da abbracciare tutta la penisola da nord a sud, senza eccezione alcuna. Eppure, oltre a pasta, pizza e ottimo vino, esiste anche una forte vocazione al “bere bene” dettata da un’offerta di liquori e spiriti che ha pochi eguali al mondo. Una tradizione certamente antica e forse un po’ sottovalutata, che rappresenta invece un altro fiore all’occhiello del beverage italiano sia per qualità che per varietà.

È il caso dell’amaro italiano, liquore che negli ultimi anni sta vivendo un nuovo rinascimento anche e soprattutto oltre i confini nazionali. Al principe degli spiriti italiani, perfetta conclusione di ogni buon pasto che si rispetti, Matteo Zed ha dedicato “Il grande libro dell’amaro italiano”, un volume riccamente illustrato che racconta a 360 gradi una bevanda alcolica molto amata eppure per certi versi ancora poco conosciuta al di fuori della cerchia degli appassionati.

Forte di una profonda conoscenza della materia e di una grande passione per il bitter 100% italiano, Matteo Zed conduce il lettore in un appassionante percorso di approfondimento, ricco di informazioni e di curiosità, alla scoperta di caratteristiche, virtù e varietà degli amari di casa nostra, di cui racconta anche la storia centenaria e le grandi trasformazioni: da prezioso sapere custodito tra le mura dei monasteri medievali a piacere quotidiano alla portata di tutti, fino a diventare immancabile ingrediente nei locali più cool di tutto il mondo.

I lettori ancora assetati di conoscenza ad alta gradazione, che non si accontentano dei grandi classici del “bere all’italiana”, possono invece immergersi nella lettura di “Mezcal” di Tom Bullock, la risposta a tutti i “perché” legati al Mezcal e ai distillati d'agave in genere (a partire dal perché quest’acquavite riesca a essere così straordinaria!).
Quello di Bullock è un racconto vivace e dal gusto esotico, un viaggio avventuroso alla scoperta dei grandi produttori ma anche delle piccole distillerie casalinghe; un’esperienza a tutto tondo che immerge il lettore in un mondo ricco di mistero e di misticismo.

Chi invece preferisce il rum, ma non può permettersi di frequentare i peggiori bar di Caracas, può dedicarsi alla lettura di “Rum miscelato e shakerato” di Dan Jones: oltre 40 ricette dei migliori cocktail e punch a base di rum (dal Mojito al Long Island, passando per i moderni Cherry Thyme Daiquiri e Muay Thai Face-Kicker) che vi permetteranno di non sfigurare a nessun cocktail party e neppure - nell’improbabile circostanza che vi ci trovaste - sul ponte di un qualsiasi galeone di pirati... Yoh, oh, oh!

Infine, se siete appassionati di gin, il libro da non perdere è “Gin miscelato e shakerato”, una vera e propria bibbia per chi desidera conoscere ogni segreto di questo classico distillato artigianale. Anche in questo caso, l’autore Dan Jones è pronto a guidarvi nella scelta del gin giusto e a fornire le migliori ricette per chi vuole cimentarsi nella preparazione di un buon cocktail fatto in casa, dalle miscele classiche alle varianti più fantasiose e innovative.

Insomma, non perdetevi in un bicchiere d'acqua! È sempre il momento giusto per imparare a “bere bene” e il modo migliore è farlo con un libro. Quindi, che altro dire? … prosit!