Maurizio Calvesi

Maurizio Calvesi, nato a Roma nel 1927, è tra le più eminenti figure di storico e critico d’arte in campo internazionale. Il suo profilo figura nell’Appendice 2000 dell’Enciclopedia Treccani. Dirige il Dipartimento di Storia dell’Arte della “Sapienza” di Roma e presiede il Comitato per i Beni Artistici e Storici nell’ambito del Consiglio Nazionale dei Beni Culturali. Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, Premio Viareggio per la saggistica nel 1990, dirige la rivista “Ars” e, con O. Ferrari e A.M. Romanini, la rivista “Storia dell’Arte”. È stato il primo studioso italiano a mettere in luce, nel campo artistico, le componenti dell’ermetismo rinascimentale, a introdurre nella critica spunti della psicologia freudiana e junghiana e, con Eugenio Battisti, a introdurre fin dagli anni Cinquanta l’iconologia. Integrando questi strumenti all’analisi formale e attributiva, nonché all’indagine di archivio, ha inaugurato un metodo che ha portato contributi innovativi, non di rado radicali, alla conoscenza di artisti come Piero della Francesca, Giorgione, Dürer, Caravaggio, Piranesi, Boccioni, Duchamp, De Chirico. Ha promosso fin dal 1953 la rivalutazione del Futurismo con studi fondanti sull’insieme del movimento, su Marinetti e i singoli pittori. Ha seguito con assiduità l’arte della seconda metà del XX secolo, realizzando una militanza critica che si distingue per la continuità del lungo tragitto e la lucidità di indicazioni sempre tempestive e spesso in notevole anticipo.