Lorenza Farina

Lorenza Farina è nata a Vicenza dove vive e lavora come bibliotecaria.
Le piace scrivere per bambini e per ragazzi con una predilezione per le storie ambientate nel verde, perchè i prati, il giardino, la siepe sono come libri da “sfogliare” e da “leggere“ con rispetto e amore.
Dice che vorrebbe avere più tempo da dedicare a questa sua passione ma, in realtà, il richiamo delle storie e dei libri è così irresistibile che il tempo lo trova sempre. Quando inventa una fiaba è come se tornasse bambina perché, in fondo, tutte le storie che si raccontano vengono pescate dentro quell’unico pozzo profondo che è l’infanzia.
Ha pubblicato una ventina di libri tra romanzi, racconti, fiabe e filastrocche. Ha scritto storie divertenti come Il mal di pancia della luna (Panini ragazzi, 2005) o I sogni di Agata (La Margherita edizioni, 2011), storie ricche di emozioni come Viola non è rossa (Kite edizioni, 2008). ma anche storie che fanno riflettere, come i due racconti sulla Shoah, La bambina del treno (Paoline, 2010, illustrato da Manuela Simoncelli) e Il volo di Sara (Fatatrac, 2011, illustrato da Sonia M.L.Possentini).
Predilige le storie brevi che si adattano ad un libro illustrato, perché nella sua testa la trama e i personaggi nascono già a colori. Scrivere un racconto breve è come cogliere l’attimo, è come assistere a una luminosa “epifania”. Non a caso le sue autrici preferite sono Virginia Woolf e Katherine Mansfield che hanno saputo trasferire nella loro scrittura i “momenti d’essere” della vita.
Con i suoi libri ha collezionato numerosi riconoscimenti, tra i quali la prestigiosa segnalazione al Premio "H.C.Andersen - Baia delle Favole"-Sestri Levante 1998 (presidente di giuria Lele Luzzati) per la fiaba inedita Il treno delle parole. Nel 2000 è giunta finalista al Concorso Nazionale “G.Giulitto" Città di Bitritto con il libro Il pirata nell'armadio (Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, 1999).
Ma il premio più grande è quello di svegliarsi la mattina con una nuova storia da raccontare. Allora si siede in cucina di fronte alla finestra che dà sul prato e inizia a “volare” con la fantasia in un mondo immaginario dove alla fine si perde.