Ottant’anni di Faber attraverso le storie che ce l’hanno fatto amare

Che De André sia stato un vero poeta non è certo una notizia: persino le antologie scolastiche se ne sono accorte, e da tempo. Scoprire quali siano state le ispirazioni, gli spunti, le idee da cui hanno preso vita le sue liriche “è un privilegio raro”, come canterebbe lui. Grazie a un libro speciale, Fabrizio De André. Il libro del mondo scritto da Walter Pistarini, abbiamo la possibilità di conoscere le storie che sono alle radici delle canzoni di Faber, cantore di poveri e perdenti, di personaggi spesso fuori dall’ordinario, talvolta sopra le righe, quasi sempre ai margini che mettono in crisi le nostre certezze, e offrono punti di vista inediti e sghembi sulle cose del mondo.

Un libro interessante, una piccola enciclopedia da cui “spizzicare”, senza dover seguire un ordine preciso ma lasciandoci guidare solo la nostra curiosità, per conoscere attraverso annotazioni, curiosità, aneddoti, il materiale da cui Faber ha attinto per creare le sue liriche, il suo ricchissimo immaginario.

Pagina dopo pagina, De André, sensibile cantastorie, ci conduce tra gli scenari sociali, politici e soprattutto umani che hanno contribuito alla nascita dei protagonisti dei suoi brani descrivendo atmosfere, passioni e situazioni che, seppure estreme o marginali, riescono a parlare anche delle nostre emozioni e a colpirci talvolta come delle sferzate di vita pulsante.

Scopriremo, così, che la protagonista di La canzone di Marinella non è altro che la vittima di un sanguinoso fatto di cronaca nera che Fabrizio legge su un quotidiano, trasformandola in una fiaba triste eppure colma d’amore. O che Canzone del maggio è un inno del maggio parigino, inizialmente cantato da una donna, di cui Faber si innamora, introducendo il verso che ne ha fatto un simbolo: “Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti”. O ancora, che Geordie, in origine, era un’antica ballata britannica del XVI secolo, incisa per la prima volta nel 1962 da Joan Baez, e poi riadattata da De Andrè nel 1966.

Walter Pistarini ha compiuto una ricerca puntuale e accurata sulla produzione di De André raccogliendo una quantità di informazioni sterminata e un ricco corredo fotografico, spesso con immagini poco conosciute dell’artista, che rendono questo libro un perfetto tributo al genio potente e fragile del cantautore genovese.

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