Marco Bolasco e Marco Trabucco raccontano la vita segreta dei cuochi

A volte succede che progetti ambiziosi e forse, sulla carta, persino impossibili, si realizzino e anzi diano vita a opere uniche e preziose, come il libro di Marco Bolasco e Marco Trabucco, in cui vengono raccolte le piccole e grandi storie che ruotano intorno ai più grandi ristoranti di Italia. 

La vita segreta dei cuochi è un progetto ambizioso perché non era affatto scontato riuscire a mettere insieme, sulle pagine di un libro, le storia di oltre 60 cuochi e dei loro ristoranti. L’intento non era quello di creare un libro celebrativo, ma di permettere a appassionati di cucina, gastronomi e semplici curiosi, di conoscere il dietro le quinte dei ristoranti che hanno contribuito a rendere grande la cucina italiana, tra tradizione e innovazione.

Con pazienza, competenza, stima, mixate con amicizia e rispetto, in modo intimo e personale, i due autori hanno raccolto le tante storie che stanno all’origine della nascita o della consacrazione dei migliori ristoranti italiani, quelli che rendono il nostro paese un punto di riferimento per i gourmet di tutto il mondo.

Alcune storie sono sorprendenti, altre decisamente divertenti, altre ancora raccontano di sacrifici e fatica quotidiana, ma tutte sono accomunate da una travolgente passione per il lavoro di cuoco e di ristoratore.  
Racconti legati ai grandi nomi che tutti conoscono o a quelli che conoscono solo i curiosi e gli appassionati:  dal Maestro per antonomasia Gualtiero Marchesi al più premiato di tutti Massimo Bottura, dal sabaudo Scabin alla cucina vegetariana di Pietro Leemann passando per Carlo Cracco e le sue uova o alla apparente semplicità di Niko Romito… Un elenco lunghissimo di nomi di ieri, di oggi e sicuramente di domani che, per valorizzazione del territorio, rispetto della materia prima, omaggio alla tradizione o esplorazione delle tecniche più innovative, sono il punto di riferimento imprescindibile per comprendere la grandezza dalla cucina italiana contemporanea.

A fare da entrée, la prefazione di Alessandro Baricco: pur dichiarandosi ignorante di cucina si fa affascinare, dall’aspetto fantasmatico del piatto che, appena gustato, è già ricordo e dalla sensibilità di Bolasco e Trabucco che “si chinano sull’evanescenza di qualche istante di piacere e imperturbabili mettono in ordine la galassia di sensazioni, ricordi, leggende, miti”.