La Formula 1 dalla A alla Z: storie e leggende del grande circo dei motori

Chi meglio di Biagio Maglienti ci può raccontare tutto, ma proprio tutto della Formula 1? Giornalista di Tele + e poi di Sky, ha trascorso gran parte della propria vita professionale in giro per il mondo seguendo la Formula 1 in ogni angolo del mondo e guadagnandosi la fiducia di ingegneri, piloti e team principal.

Nel suo Il grande circo, Maglienti ha messo in ordine gli innumerevoli cassetti della sua memoria di giornalista e ha raccontato, in un divertente dizionario - dalla A di Abu Dhabi alla Z di Zolder - frenate, podi, piloti, sconfitte e curve, staccate, debacle, piste, velocità. Ma anche raccontato anche di mafiosi, belle donne, poker, champagne e feste memorabili.

Partiamo proprio dal titolo: perché Il grande circo?
Proprio come nel circo esistono tanti personaggi di ogni tipo, così è nella F1. Oltre ai piloti, protagonisti conosciuti da tutti, esistono figure importanti, curiose e particolari, alcune delle quali iconiche. Anche la F1, a pensarci bene, si sposta continuamente insieme a centinaia di persone, con ruoli diversissimi, come tecnici, dirigenti, giornalisti, uffici stampa. È un mondo che ha regole e abitudini tutte sue e in cui circolano mille aneddoti un po’ veri e un po’ romanzati.

Hai parlato di figure iconiche: se ne dovessi scegliere una chi sarebbe?
Senza dubbio Bernie Ecclestone: è lui il domatore di leoni. Tutti facevano riferimento a lui e lui conosceva ogni aspetto di questo mondo, le storie personali di ciascuno, lo stato delle finanze di ogni team. Lui ne gestiva ogni aspetto, circondandosi solo di fedelissimi, e sapeva domare anche gli spiriti più ribelli. E nonostante girassero moltissimi soldi, che passavano tutti dalle sue mani, viveva la Formula 1 con molto divertimento, come un gioco.
Era un visionario, sapeva immaginarsi il futuro e trovare soluzioni inedite ad ogni problema. È stato lui a inventarsi il cosiddetto “Patto della concordia”, grazie al quale tutti gli introiti generati dalla F1 venivano messi in un unico calderone e suddivisi tra i vari team secondo logiche precise. Una delle regole, ad esempio, era che alla Ferrari spettasse una fetta più grande della torta.

Come mai la Ferrari esercita un potere così grande in Formula 1?
Molto dipende dalla sua storia: non è pensabile una Formula 1 senza Ferrari come non è pensabile la Ferrari senza la F1. Ha vinto tanto e per di più rappresenta per tutti, ricchi o poveri, la macchina dei sogni. Anche Enzo Ferrari ha contribuito al suo mito: questo piccolo uomo venuto dalla provincia che ha saputo creare un’azienda grande e potente. 

Leggendo il tuo libro, si capisce che hai un rapporto di vera amicizia con molti dei protagonisti del circo del Motosport. Come ci sei riuscito?
Ho avuto la fortuna di avere dei maestri che mi hanno aiutato. Quando ho iniziato, la F1 stava cambiando pelle; il mondo in cui piloti e giornalisti avevano mille occasioni di incontro, spesso informale, senza i filtri degli uffici stampa stava per scomparire. Era cominciata l’era Schumacher e le cose sarebbero cambiate per sempre. I “vecchi” hanno in un certo senso garantito per me e mi hanno aiutato a conoscere personalmente tanti piloti. Certo, i rapporti bisogna saperli coltivare e la fiducia la devi conquistare giorno per giorno. Ho sempre dimostrato lealtà e correttezza e il mio atteggiamento è stato premiato: spesso ero il primo a ricevere qualche notizia in anteprima… 

Qual è secondo te il futuro della Formula 1?
Il patron della Formula E, lo spagnolo Alejandro Agag, dichiara forse provocatoriamente, che il futuro è nelle macchine elettriche, anche a livello di Motosport. Io non credo che sia così: la Formula E sta creando un enorme business intorno a sé, ma penso che il rombo dei motori (il 12 cilindri ti penetrava nelle ossa, ma persino i motori di oggi fanno venire la pelle d’oca), faccia parte del fascino di questo mondo. Certo qualcosa cambierà in futuro. Non resta che aspettare e vedere cosa succederà. 

Nel frattempo, per tutti quelli che amano il mondo del Motosport e che vogliono scoprire cosa succede dietro le quinte, nel paddock, nelle sale delle motorhome, nelle feste strabilianti e nelle ore e ore di prove e di impegno da parte di tutti coloro che lavorano al grandioso circo dei motori, non resta che seguire, dalla A alla Z, i racconti di chi la Formula 1 l’ha raccontata per anni con grande competenza e passione.