Il mondo di Paola Zannoner: amicizia, sostenibilità, avventura

Paola Zannoner vive da sempre in mezzo ai libri. Prima come bibliotecaria e critica letteraria e poi, con grande successo e numerosi bestseller, come scrittrice a tempo pieno, pubblicata dai più prestigiosi editori italiani e tradotta in tutto il mondo. Inutile nascondere l’orgoglio di essere l’editore che ospita da anni molti dei suoi maggiori successi e che nei prossimi mesi ripubblicherà i suoi libri più amati. Nel maggio del 2023 sarà la volta de L’ultimo faro, vincitore del premio Strega Ragazzi e Ragazze nel 2018, che uscirà nella collana #tag: un romanzo corale su un gruppo di adolescenti con i loro disagi e le loro risorse, uniti da una vacanza al mare. 

Ora, invece, è in libreria con un romanzo nuovo di zecca: Il mondo sarà, incentrato sui temi della sostenibilità e della difesa del pianeta
Abbiamo incontrato Paola e le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa sul suo nuovo libro: un gruppo di ragazzi con la passione per la scienza, un albero magico, un messaggio cifrato che potrebbe salvare la terra. Il romanzo dispiega una grande avventura per mezzo mondo.

Mi sono ispirata ai grandi classici della letteratura per ragazzi, specialmente Jules Verne, in cui scienza e fantasia sono unite per raccontare storie affascinanti. Qui abbiamo tre ragazze e due ragazzi appassionati di varie discipline che metteranno a frutto nel corso della loro “missione quasi impossibile”: salvare la Terra! Durante il viaggio fantastico incontreranno altri ragazzi e ragazze come loro, che sapranno aiutarli a raggiungere paesi lontani e a trovare l’albero della vita che può guarire la Terra.

Ancora una volta, un gruppo di amici: le dinamiche di gruppo, l’amicizia, l’identità personale, l’inclusività sono alcuni dei temi che ricorrono nei tuoi romanzi. 

Sono i temi principali di tutta la mia produzione: sono cresciuta con questi insegnamenti e cioè puntare sulla solidarietà soprattutto tra donne, tra amiche, e sull’accoglienza che significa confrontarsi, relazionarsi e cercare di comprendere, fare un passo indietro dal nostro egoismo e dalla vanità che oggi si sono sostituiti alla ricerca della propria identità. 

Incontri spesso i tuoi lettori. Come ti sembrano i ragazzi della Generazione Z? Cosa ti regala l’incontro con loro? 
Bisogna chiarire che io incontro lettrici e lettori, quindi ragazze e ragazzi motivati a conoscere meglio le storie, il mestiere di narratrice, l’impegno e lo studio che lo caratterizzano. Non è facile per questa generazione immaginare il futuro perché noi adulti lo ipotechiamo con i nostri allarmi catastrofici privi di speranza. Per fortuna la letteratura e l’arte possono offrire una visione diversa, puntando sull’immaginazione, una facoltà necessaria anche alla ricerca scientifica di cui abbiamo grande bisogno. 
I tuoi protagonisti vivono spesso delle avventure, talvolta un po’ fantastiche come ne Il mondo sarà, talvolta molto calate nella realtà di tutti i giorni come quelle dei giovani protagonisti de L’ultimo faro. Ma tu sei un tipo avventuroso? 

Sì, mi piace viaggiare e viaggio fin da quando avevo dodici anni, quando partii per Londra con il primo passaporto! Mi piace praticare lo sport nella natura e quindi sfidarmi in percorsi di giornate intere, in mezzo alle foreste o lungo le coste. Solo uscendo di casa, incontrando sconosciuti, percorrendo strade ignote si possono fare interessanti incontri, trovare spunti, ispirazioni. Si può dire che io sia una cacciatrice di storie